La nave della vita

Sono un mozzo senza dignità sulla mia barca
Dove la gente scende poi sale e poi di nuovo sbarca
Pulisco con metallo infuocato il ponte della mia vita
Perché se uso la spugna mi sfugge tra le dita
Qualcuno cammina lentamente a lato per non sporcare
Qualcuno non cammina affatto perché non sa dimenticare
Continuo a pulire con forza e veemenza a sinistra e adestra
Ma la macchia che dovrebbe scomparire invece resta
“Olio di gomito” mi urla il capitano
Se non mi impegno di più non andrò lontano

Sono il cuoco di una barca che non m’appartiene
Cucino cattiveria, invidia, che filtro dalle mie vene
Taglio la testa di gente che la testa l’ha già persa
La servo nei piatti migliori sorridendo e facendo loro tanti auguri
Alcuni vorrebbero la pasta, ma la pasta l’hanno già assunta
Altri vorrebbero mangiare a morte, ma la morte è già defunta
Unta la lama del coltello con cui taglio la carne
Unta l’anima mia e non so che farne
“Cucina e sta zitto” sbotta il capitano
“Sennò con quel cazzo di coltello taglio la tua mano”

Sono il marinaio di una nave balorda
Vedo sangue dappertutto, ma non capisco da dove cazzo sgorga
Mi ritrovo su questa bagnarola, ma non so che fare
E pure nella mia vita mi trovo in alto mare
Si dice che dovrei avere una donna ad ogni porto dove vado
Ma è vero che la donna che amo, quella che voglio, la vedo solo di rado
Sogno una nave piccola, anche una canoa purché sia mia
Così mollo tutto, tutti e tutte e me ne vado da sta fottuta periferia
“Marinaio che cosa stai a fare?” urla il capitano
“Se non lavori il tuo servizio è vano”

Sono il capitano di una barca non mia
Il mio compito è di controllare tutto e mantenere la retta via
Urlo con tutti quelli che non mi ascoltano
A volte mi ritrovo solo perché tutti si voltano
Mi incazzo col mozzo perché potrebbe fare di più per se stesso
Ma rimane vuoto e immobile come un malato terminale mai dimesso
Digrigno i denti con il cuoco depresso
Perché con il suo comportamento ha il futuro compromesso
Non condivido l’inquietudine del mio marinaio e lo contesto
Perché la vita non ti paga e se la paghi tu lei non ti dà mai il resto
Ma se la affronti seriamente, con coraggio e la fai doma
Lei ti restituisce emozioni forti come il caffè e il suo aroma.

Eroi

Io bevo alla… fonte della vergogna
Io bevo alla… fonte dell’ingiustizia
Io bevo alla… fonte dell’ignoranza
Ma non mi disseto guardando il mio mondo
Dove mostri uccidono mostri
Dove gli eretici sono santi e i santi sono ipocriti

A volte…
Penso e rifletto
Penso e rifletto
Ma non reagisco
Alla realtà
Non sempre…
Guardo e capisco
Guardo e capisco
E non mi stupisco
Della realtà

Io bacio… labbra avvelenate
Io vedo… la donna che cova la serpe in seno
Io sento… l’urlo violento del bambino morto alla nascita
Io tocco… la disperazione dei morti ammazzati
Io annuso… il fango che copre le tombe profanate
Ma non mi piace giocare quando son preda
Ma non mi piace vedere la preda che si trasforma in cacciatore

A volte…
Penso e rifletto
Penso e rifletto
Ma non reagisco
Alla realtà
Non sempre…
Guardo e capisco
Guardo e capisco
E non mi stupisco
Della realtà

Io sogno… i disastri passati dal mondo profondo
Io segno… la croce sui pilastri dietro cui mi nascondo
Io regno… sulla terra ultraterrena delle mie emozioni
Io rogno… contro chi capisce come non sono
Ma non mi piace gioire delle sconfitte altrui
Ma non mi piace gioire della mia vittoria
Quando mi impalano a terra tremando e dicendo

A volte…
Penso e rifletto
Penso e rifletto
Ma non reagisco
Alla realtà
Non sempre…
Guardo e capisco
Guardo e capisco
E non mi stupisco
Della realtà

Io sono eroe a mio modo
Io sono codardo a mio modo
Fortunata la Terra ad avermi come eroe
Sfortunato il mondo ad aver bisogno di eroi

C.R.I.S.

Splendi nel cielo e mi guardi
Catturi il mio cuore e mi scaldi
Per sempre tu vivrai adorata
E niente ti sfiorerà

Non ho aperto mai il mio cuore a nessuna
Non mi fidavo a far uscire me stesso
Perché non te l’ho detto ancora?
Che niente è come te ad illuminarmi il mondo

Cadono le bombe e si distruggono palazzi
Muoiono innocenti… ma niente di nuovo
Cambio la mia visione di vita
Ma niente è meglio di te

Mai ti sei fermata tu
Mai ti spegnerai con me
Ma non so se posso …

Non ho aperto mai il mio cuore a nessuna
Non mi fidavo a far uscire me stesso
Perché non te l’ho ancora detto
Che niente è come te ad illuminarmi il mondo

La madre cerca nella carrozzina
Il missile dell’indifferenza uccide
Cambio la mia visione di vita
Ma niente è meglio di te

Mai ti fermerai tu
Mai ti spegnerai con me
Perché faccio quello che vuoi tu
Perché facciamo quel che piace a noi
Ti amo

Splendi nel cielo e mi guardi
Catturi il mio cuore e mi scaldi
Per sempre tu vivrai adorata
E niente ti sfiorerà

Indifferenza

In un paesino di periferia
Vivi sola e nascosta da quello che sei
Costretta ad ascoltare menzogne che feriscono
La tua vita la decide la società
Le tue voglie la gente che ti circonda

Adesso non sei più sola
Non sei più al centro di falsità
Non sei più fonte d’indifferenza
Sei spaventata dall’attenzione vera di qualcuno

Sei felice di vivere dove sei
Come un animale in gabbia che non ha
Mai saputo cos’è la libertà del mondo
La tua dolcezza supera anche questo
Ma tu non vuoi che ciò svanisca

Adesso non sei più sola
Non sei più al centro di falsità
Non sei più fonte d’indifferenza
Sei spaventata dall’attenzione vera di qualcuno

Immersa in un’altra realtà
regali sorrisi a tutto il mondo
Ma il dover tornare ti rattrista
Non ci credi non è come il solito
E’ qualcosa di profondamente passeggero

Adesso non sei più sola
Non sei più al centro di falsità
Non sei più fonte d’indifferenza
Sei spaventata dall’attenzione vera di qualcuno

Ma tu ripaghi tutto con ciò che hai
L’indifferenza

Sofferenza

Quando ero piccolino vivevo nell’innocenza
Come un agnellino privo d’intelligenza
Vivevo in un mondo sereno e fatato
Senza sentire un urlo o un latrato
Mi diceva: “Fai il bravo bambino” la gente
Bravo nel senso che non capivo niente
Non bravo perché mi mettevo in mostra per la mia mente
Ma perché non mi ribellavo irreparabilmente

Soffri e stai zitto
Vai a dormire
E chiudi i tuoi problemi in un soffitto

Poi il tempo passa e allora sono cresciuto
E ho pensato e ripensato al tempo perduto
A cose che riflettendo fanno girare un po’ le palle
Ma non pensare che vivere voglia dire essere ribelle
No, forse non hai compreso bene
La vita è fatta di piaceri ma anche di pene

Soffri e stai zitto
Vai a dormire
E chiudi i tuoi problemi in un soffitto

Adesso sono seduto riflettendo su ciò che scrivo
Pensando di capire ciò che prima non capivo
Giudicando la mia vita per quella che è stata
Ma vedo tutto brutto, non è la serata
Forse domani rivedrei ogni cosa con una risata
O in modo soggettivo, pessimistico o in vena di cambiamenti
Ma che in fondo non è che ciò che pensi in quei momenti

Soffri e stai zitto
Vai a dormire
E chiudi i tuoi problemi in un soffitto

Ok adesso finisco
Ma qui lo nego e qui lo ribadisco
La sofferenza non esiste solo se c’è l’innocenza